La Malattia Renale Cronica (MRC) è una patologia che coinvolge una larga parte della popolazione adulta con stime intorno al 13% negli U.S., mentre in Italia, secondo una stima recente, si attesta intorno al 7-8%. Spesso coesiste con altre malattie croniche
come diabete mellito e malattie cardiovascolari e condivide con queste patologie molti dei fattori di rischio. I pazienti affetti da MRC, anche di grado lieve, presentano un’elevata morbilità e mortalità cardiovascolare. Pertanto, il riscontro che
l’insufficienza renale cronica di grado lieve è fortemente predittiva di rischio cardiovascolare. La MRC che non viene tempestivamente diagnosticata e curata comporta, nella maggior parte dei casi, la perdita progressiva e irreversibile della funzione
renale, sino alla necessità di dialisi e trapianto. L’incidenza di pazienti affetti da insufficienza renale cronica con necessità dialitica (ESRD) è in costante crescita, con un incremento annuale che varia dal 6% all’8%, nella maggior parte dei paesi
europei.
Negli ultimi 15 anni si sono moltiplicate le segnalazioni che dimostrano come una presa in carico precoce del paziente con MRC riduca la frequenza dei ricoveri e la mortalità. La qualità del trattamento nel periodo di terapia conservativa
sembra essere in grado di influenzare la morbilità e la mortalità dei pazienti anche dopo l’inizio del trattamento dialitico. L’elevato numero di soggetti a rischio di contrarre e sviluppare MRC, insieme con la consapevolezza che una quota di pazienti
con MRC presenta un declino lento della funzione renale (cosiddetti pazienti slow-progressors), mentre altri evolvono rapidamente verso l’insufficienza severa (fast progressors) impongono la necessità di trovare nuovi modelli assistenziali, che permettano
di individuare soggetti che necessitano di una più accurata sorveglianza rispetto ad altri che possono essere seguiti in forma meno assidua. Fondamentale importanza riveste l’aspetto nutrizionale del paziente nefropatico, infatti la terapia nutrizionale
è una parte integrante e fondamentale nella complessa gestione della Malattia Renale Cronica. L’obiettivo è preservare la funzione renale residua, prevenire le complicanze e ritardare l’inizio del trattamento sostitutivo.
Si rende necessario sviluppare
percorsi assistenziali che non siano solamente basati sul tradizionale approccio nefrologo-paziente, ma che tengano conto della molteplicità dei fattori che condizionano la progressione della MRC. I nuovi percorsi diagnostico terapeutici devono vedere
coinvolti in modo coordinato e integrato tutti gli attori, come il Medico di Medicina Generale (MMG) e altri Specialisti, considerando la diversità di patologie croniche che spesso coesistono con la MRC. L’obiettivo finale è quello di un miglioramento
della qualità della prestazione sanitaria con anche riduzione dell’impiego di risorse.